L’utilizzo degli smartphone ha cambiato il nostro modo di vivere. Grazie al cellulare possiamo lavorare in piena libertà e accedere ai dati o alle informazione con un semplice click , senza dover accendere nemmeno il pc. Ogni agente di commercio passa molto del suo tempo al telefono, cosa che ha delle conseguenze date proprio da un cattivo o eccessivo utilizzo che, come riportato da una recente ricerca americana, può tradursi in un disagio.
Secondo lo studio in questione, infatti, i dati circa l’utilizzo degli smartphone sono allarmanti: quasi una persona su quattro passa più di sette ore al giorno con gli occhi incollati al telefono.
La ricerca
Counterpoint Research, società di analisi americana, ha compiuto uno studio sull’utilizzo degli smartphone nella quotidianità (è stato scelto un campione di circa tremilacinquecento persone, di età varia). I risultati emersi dallo studio sono problematici: quasi il 26% passa più di sette ore davanti allo schermo del telefono; la metà lo utilizza per circa cinque ore al giorno, mentre soltanto l’1% delle 3500 persone scelte come “cavie” utilizza il telefono per solo un’ora giornaliera. Tra le persone che lo utilizzano di più si annoverano quelli che non posseggono un computer e che quindi utilizzano lo smartphone come “centro operativo” per le mail e altre operazioni altrimenti eseguibili con un pc. Ma anche chi lo utilizza come strumento di lavoro, come appunto agenti e rappresentanti.
Le attività più eseguite
Proseguendo con l’analisi dei dati forniti dalla ricerca, emergono alcuni spunti interessanti: con il 64% e il 62%, la navigazione in rete e il giocare sul device rappresentano i motivi che più tengono incollati al telefono; sul gradino più basso del podio troviamo invece il controllare le mail e fuori dalla Top Tre abbiamo la consultazione dei social network e la visione di video e film o serie tv in streaming. Gli esperti hanno catalogato questa vera e propria dipendenza dagli smartphone come “nomofobia”, ossia la paura di non essere raggiungibili tramite il cellulare.
I rischi concreti
A braccetto con questa condizione, che in certi casi può sfiorare la patologia, vanno inserite alcune situazioni di rischio causate dalla dipendenza da smartphone. È stato stimato, per dirne una, che circa il 40% degli incidenti stradali è causato da guidatori che, al momento dell’impatto, stavano consultando o guardando il proprio telefono per i più svariati motivi. Non solo: anche i pedoni coinvolti negli incidenti, nella maggior parte dei casi, stavano con gli occhi fissi sullo schermo anziché che guardare la strada e sono finiti con l’essere investiti o col causare un incidente. I dati hanno destato l’attenzione degli organi per la sicurezza stradale i quali hanno cominciato a prendere delle contromisure come la sensibilizzazione sull’utilizzo pericoloso degli apparecchi mentre si guida.
Alcuni fattori importanti della dipendenza
Un altro indizio di dipendenza potrebbe essere la frequenza con cui si cambia il proprio telefono. Pare infatti che i cellulari vengono cambiati con una frequenza minima di 21 mesi, addirittura meno di due anni. Ciò spinge i più “appassionati” a cambiare continuamente modello in favore di quello appena uscito nonostante presenti caratteristiche non di molto superiori.
Un fattore spesso sottovalutato è la facilità con cui gli smartphone si rompono: bastano pochi urti, neanche troppo forti, e gli schermi vanno in mille pezzi e parecchie volte anche il retro si rompe completamente. Ciò spinge i consumatori a comprare nuovi dispositivi piuttosto che spendere una fortuna per riparare quelli attuali. Per ovviare al problema della rottura del telefono sarà bene applicarvi sia un vetro o pellicola protettivi per lo schermo e una cover, in modo da non lasciare scoperto il retro del telefono.
Sarà bene, infine, se ci accorgiamo di usare troppo il nostro telefono, imporci un un utilizzo più sano per evitare di diventarne dipendenti.
Credit: HWGADGET