(Milano, 5 maggio 2018) – Figisc e Fnaarc, pur condividendo lo spirito del provvedimento che introduce la fattura elettronica per il rifornimento di carburante e confermando la collaborazione a questa iniziativa di contrasto all’evasione fiscale, auspicano una proroga dei termini e propongono una partenza a “doppio binario” fino a gennaio 2019. L’obiettivo è quello di dare modo agli impianti di distribuzione stradale e agli agenti di commercio di prepararsi adeguatamente per gestire al meglio questa rilevante innovazione tecnologica, senza gravare in termini di operatività veloce sia sull’utenza privata sia su quella d’impresa.
Dal prossimo 1° luglio, per le cessioni di benzina e gasolio utilizzati come carburanti per autotrazione, non potrà più essere usata la scheda carburante, ma scatterà l’obbligo di emissione della fattura elettronica per gli impianti di distribuzione carburante. Secondo la Figisc-Confcommercio – Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali – e Fnaarc – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio associata a Confcommercio, questo provvedimento, previsto dal comma 917 dell’art. 1 della Legge n. 205/2017, creerà enormi difficoltà operative perché, interessando una platea di milioni d’imprese grandi e piccole, a fronte di circa 21mila stazioni distribuite sul territorio nazionale, verrebbe congestionata l’attività degli impianti, soprattutto in un periodo, quello dell’esodo estivo, con inevitabili criticità anche per gli automobilisti.
Analoga preoccupazione viene espressa dalla Fnaarc – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio associata a Confcommercio, che ricorda come giornalmente sulle strade italiane si muovano oltre 250mila agenti di commercio, percorrendo, secondo un’ultima indagine statistica della Federazione degli Agenti, 1milione e 500mila chilometri ogni anno con un conseguente notevole utilizzo di carburante.
Dal 1° luglio quindi, con l’abolizione della “carta carburante”, tutte le stazioni di servizio in Italia dovranno essere pronte a gestire un incremento esponenziale della fatturazione che, oggi, riguarda invece solo alcune specifiche transazioni verso taluni soggetti passivi IVA. Un aggravio che non potrà nemmeno giovarsi degli attuali sistemi tecnici di produzione e validazione di ogni singola e-fattura, anche quelli tecnologici attraverso “app”, che prevedono tempi difficilmente conciliabili con l’operatività delle stazioni carburanti.