INDAGINE FNAARC-FORMAT RESEARCH: L’IMPATTO DELL’E-COMMERCE SUGLI AGENTI DI COMMERCIO

INDAGINE FNAARC-FORMAT RESEARCH:

L’IMPATTO DELL’E-COMMERCE SUGLI AGENTI DI COMMERCIO

 

 

 

Negli ultimi 6 anni, mentre cresceva costantemente il commercio elettronico, gli agenti di commercio in attività passavano da 272.696 a 221.975 registrando una diminuzione del 12,6% pari a oltre 50.000 professionisti. Nello stesso periodo è cresciuta di oltre 2 anni l’età media degli agenti, da 46 anni e 3 mesi a 48 anni e 9 mesi. Il dato emerso dalla nostra ricerca è di particolare importanza per la tenuta del sistema previdenziale della categoria e in particolare di Enasarco. Fnaarc ormai da anni ha tra i suoi obiettivi quello di combattere le distorsioni del mercato e quello di investire sui giovani per garantire la sostenibilità̀ di Enasarco, nell’ottica di un patto intergenerazionale tra agenti che vanno in pensione e neo agenti.

“Se il numero degli agenti di commercio in attività continua a calare e la loro età media continua ad aumentare, siamo di fronte a un problema strutturale”, dichiara il presidente Fnaarc Alberto Petranzan.

Un problema –continua Petranzan– che riguarda sia la sostenibilità di Enasarco e la sua capacità di garantire prestazioni e pensioni agli agenti di commercio, sia il ruolo fondamentale che gli stessi agenti svolgono per l’economia del Paese, in particolare per le pmi” Negli ultimi anni la crescita del commercio elettronico è stata inarrestabile e con essa lo showrooming, fenomeno che vede il negozio usato come vetrina per acquisti che vengono poi effettuati online. Il risultato è che agenti e rappresentanti di commercio, che con il proprio lavoro contribuiscono alla diffusione dei prodotti nei punti vendita, non ricavano il giusto compenso perdendo provvigioni.

Non siamo contro l’e-commerce ma contro la disattenzione verso le implicazioni del fenomeno. Gli agenti svolgono un ruolo fondamentale per il commercio e vengono impoveriti da piattaforme internazionali. Ne derivano un danno e una ingiustizia intollerabili e a cui va posto rimedio”, aggiunge Petranzan. “Nel processo di rinnovo degli accordi economici collettivi, Fnaarc si batte affinché gli agenti di commercio percepiscano le provvigioni per le vendite effettuate on-line nelle aree di loro competenza, in un’ottica integrata con le proprie aziende mandanti“, conclude Petranzan.

Principali risultati della ricerca

  • Il 63,3% degli agenti che affermano di avere avuto un ruolo nelle vendite online della propria azienda mandante afferma che tale ruolo non gli viene riconosciuto economicamente.

  • Il 68,6% degli agenti ritiene che l’e-commerce mette in pericolo la sua professione.

  • Il 58,8% degli agenti ritiene che l’e-commerce stia rimpiazzando sempre più la figura dell’agente di commercio, contro il 21,7% che ritiene che l’e-commerce possa rappresentare un’opportunità.

  • Il 58,7% degli intervistati – agenti e imprese mandanti – ritengono che ridurre la quota di agenti porterebbe ad una diminuzione dei ricavi per l’impresa.

  • Secondo il 52% delle imprese mandanti l’e-commerce ha avuto un impatto sulla rete di vendita.

  • Solo il 34,7% delle imprese mandanti ritiene che l’e-commerce e internet in generale rappresentino un’opportunità per gli agenti di commercio.

  • Solo l’11% delle imprese ritiene che in un prossimo futuro le reti di vendita possano essere sostituite completamente dall’e-commerce.

 

 

 

 

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